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Visualizzazione dei post da 2016

La mia vita da zucchina

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È la prima volta che al cinema qualcuno ci racconta una storia di bambini con degli occhi così grandi. Forse sta qui il segreto di questa meraviglia di film. Gli occhi. I bambini ci guardano, ci ha insegnato Vittorio De Sica; nonostante la tragedia c'è un mare di speranza, ci ha mostrato François Truffaut. E in questo film, con una deliziosa animazione in stop motion, c'è tutto questo. I bambini guardano. Con gli occhi grandi. Guardano la vita. Il dolore, la gioia, la speranza e l'amore. Due i momenti che vi resteranno addosso e non dimenticherete più. Uno è in questa inquadratura (che capirete solo con la visione del film) L 'altro è il finale,  con i commenti dei bambini sul nuovo nato, che sfocia nei titoli di coda. C on il vento che ci porterà via ... Ma vie de courgette regia di Claude Barras, sceneggiatura di Céline Sciamma. Tratto dal libro di Gilles Pari s. (Un film che racconta i bambini e che può piacere a i ragazzini, ma che sicurame

Un anno con re Fiorenzo

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È trascorso più di un anno dall'uscita del mio libro  Il re che non voleva fare la guerra  e da quel giorno re Fiorenzo non si è più fermato. Tra letture animate, laboratori teatrali con i bambini, presentazioni nelle librerie, e anche una visita al Salone del libro di Torino, il sovrano non ha smesso di svegliarsi presto per guardare l'aurora e poi incontrare i bambini.   E sono tante le cose che i bambini gli hanno detto, tanti i re e le regine che gli hanno presentato, e tantissime le domande sulla guerra e sulla corona che non porta mai. "Il mio re sa fare tutto, tranne saltare nelle pozzanghere di fango" "La mia regina non fa la guerra ma fa le feste" "Re Pagliaccio sa fare amicizia" "La regina Sara sa badare al gatto" "Re Ucciso sa risvegliare i morti" "Nel mio regno bisogna essere gentili" "Il mio re non è razzista e sa rappare" "Nel mio regno si raccolgono le mele per fare l

Regole dell'estate

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Sogno in un giorno di piena estate Regole dell'estate di Shaun Tan non è un semplice libro illustrato, è un viaggio miracoloso per tutte le età. Aiuta gli adulti a recuperare paure ed emozioni dell'infanzia, certe volte troppo lontana, e insegna ai bambini quali sono le regole fondamentali per sopravvivere ai lunghi mesi caldi e noiosi.  Lo consiglio soprattutto a tutti quelli che pensano che bambini e ragazzi abbiano troppi giorni di vacanza tra la fine della scuola e il suo nuovo inizio, e anche a chi si dispera cercando di organizzare le giornate estive dei propri figli. Come se non fossero già abbastanza occupati a stare appresso alla propria immaginazione. Le regole sono tante, e sono tutte importanti. Mai perdere una battaglia Potrebbe essere pericoloso. Sapere sempre la strada di casa Meglio se in compagnia. Mai perdersi l'ultimo giorno d'estate Mai. Shaun Tan,  Regole dell'estate , Rizzoli (traduzione di Beatrice Masini)

Gli anni in tasca

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I bambini di quinta su "Gli anni in tasca" di François Truffaut. Nel 1976 Julien un bambino maltrattato dalla madre e dalla nonna va a scuola e trova molti amici con cui giocare. Uno si ba cia tutte le ragazze, uno si butta giù dalla finestra, due tagliano i capelli senza licenza. Ma Julien ruba per sopravviv ere... Questo film parla di bambini grandi e piccoli, poveri e ricchi, tutti pronti ad affrontare pericoli e guai e a lottare per la loro infanzia e per i loro diritti. Mi è piaciuto soprattutto perché parlava di bambini come noi. Mi è piaciuto tutto perché in ogni occasione ogni bambino ne esce felice o bene. Mi è piaciuto q uando il bimbo si lancia giù dalla finestra per inseguire il gatto e non si è fatto niente, perché faceva ridere e perché non si è fatto niente. Quella del bambino giù dalla finestra era una scena veramente particolare. Mi è piaciuto che le persone principali sono i bambini perché per una volta è giusto che gli adulti non

Il pubblico del nido

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Il teatro al nido è un evento eccezionale fin dalle prime ore del mattino, quando i genitori accompagnano i piccoli e notando il trambusto nel salone commentano "oggi c'è il teatro!". M a è eccezionale anche per attori e autori, perché il pubblico dei piccolissimi è unico. Da una parte i bambini piccoli sono naturalmente predisposti alla meraviglia, e sembrerebbe facile destare la loro attenzione, dall'altra, non avendo sovrastrutture culturali, non si sentono obbligati a stare seduti in silenzio a guardare e ascoltare una storia, quindi non è così semplice mantenerla viva quell'attenzione! Allora come si scrive e come si mette in scena uno spettacolo per il nido? È un gioco di sguardi e di silenzi, è lentezza, saper entrare in contatto con i loro ritmi, è mettersi in discussione in ogni momento e non dare niente per scontato. Essere pronti al cambiamento, osservarsi, crescere insieme al pubblico. È la consapevolezza che quegli occhi spalancati hanno un

I bambini di 8 anni hanno desideri bellissimi

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In questo periodo dell'anno il teatro a scuola serve anche a realizzare desideri ... * Desidero andare sulla luna * Essere una leggenda della musica rock * Avere la supervelocità * Avere 20 occhi * Essere investita dalla fortuna * Avere tutti i lego dell'infinito e oltre * Volare in tutto il mondo * Vorrei avere una migliore amica * Desidero avere la patente per poter guidare * Mi piacerebbe saper leggere tutte le lingue del mondo e leggere tutti i libri del mondo * Andare nel medioevo a fare un duello con spade e armature e vincere * Desidero vedere Babbo Natale * Vorrei respirare sott'acqua * Vorrei vivere nella foresta * Vorrei essere l'imperatrice dei draghi dell'Universo * Io vorrei essere un re * Vorrei entrare nel mondo dei film * Da grande vorrei essere una scienziata pazza * Voglio vivere con un lupo * Vorrei essere magica * Abitare su tanti pianeti alieni * Cavalcare un unicorno di fuoco * Vivere nel mondo della cioccolat

Il Bianco e il Nero

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Conoscete il libro In una notte di temporale di Yuichi Kimura? Un Lupo e una Capra si ritrovano in una capanna buia durante un temporale. Ognuno dei due pensa che l'altro sia un suo simile. Trascorrono tutta la sera in modo piacevole e decidono di darsi appuntamento per il giorno seguente, alla luce del sole.  Quello che succede il giorno dopo nessuno lo sa, tranne i bambini. Queste le loro proposte. Il Lupo e la Capra si incontrano, dicono la parola d’ordine: “In una notte di temporale” e il Lupo va per un giorno nel villaggio delle capre e la Capra va un giorno nel villaggio dei lupi per vedere com'era la vita nel villaggio opposto. Fanno amicizia ma i compagni dei villaggi non vogliono. I lupi uccidono la Capra e le capre uccidono il Lupo. Alla fine il Lupo e la Capra dicono la frase, si sposano, fanno un figlio e dopo 10 anni si lasciano. Il giorno dopo si incontrano e dicono la parola d’ordine. Dopo vanno al parco, salgono sull'altalena e fanno tutt

Decalogo per una sana fruizione del teatro ragazzi

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Post un poco polemico ma molto utile, per adulti distratti. 1. Condivisione. La narrazione è per i bambini, se voi adulti non siete interessati a condividere questa esperienza con i vostri figli potete fare due cose: aspettarli fuori se sono abbastanza autonomi da seguire l'attività da soli, oppure farli accompagnare da una persona più attenta e sensibile. Ci sarà un parente o un amico disposto a sacrificare un'ora del suo prezioso tempo per fare una cosa con vostro figlio o vostra figlia. O no? 2. La fascia d'età. Se la narrazione in Biblioteca è consigliata a una certa fascia d'età è perché qualcuno abbastanza esperto - tipo che da una decina di anni lavora con e per i bambini di età eterogenee - ha ideato e poi sperimentato il tutto. Certamente i bambini non sono tutti uguali e nessuno vi vieta di portare il vostro piccolo di 2 anni a vedere una lettura consigliata dai 4 anni in su, però se il piccolo manifesta - giustamente - insofferenza n

A cosa serve il teatro?

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Alla scuola primaria si è concluso il laboratorio teatrale e i bambini di quarta ci hanno salutato con queste parole. “Il teatro è gentile, e molto capace a insegnare. Mi ha insegnato a divertirmi con quelli che non mi stanno simpatici, e a farmi nuovi amici”. “Ho imparato ad avere rispetto nei confronti degli altri e non sentirmi inferiore. Ho imparato ad apprezzare i miei pregi e cercare di migliorare i miei difetti.” “Il teatro mi ha insegnato ad esprimere le emozioni e a dire quello che senti.” “A fare facce stravaganti.” “A sfruttare quel talento, che tieni dentro di te, che non tiri fuori per paura di essere preso in giro.” “Mi ha insegnato che a volte la vita è piena di delusioni ma questo è importante perché ci aiuta ad affrontare la vita.” “Il teatro è forte!!” “Il teatro è sentimento.” “In questi anni con Fabio e Lucia ho imparato ad usare la fantasia che è una cosa per me importantissima perché fa parte della mia vita.” “Il teatro mi ha insegnato a re

Jona che visse nella balena (perché non accada mai più)

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In quinta abbiamo guardato "Jona che visse nella balena" di Roberto Faenza. Ecco le opinioni dei bambini. "La trama del film è che all'inizio del 1942 ad Amsterdam arrivano le leggi razziali (...)" "Jona è un bambino ebreo che viene deportato insieme alla sua famiglia. Fortunatamente viene liberato, ma dovrà pagare un caro prezzo..." "Jona è un bambino coraggioso e fantasioso e ha una gran voglia di crescere." "Mi è piaciuto il fatto che facesse vedere quello che è veramente successo nell'olocausto perché l'olocausto è reale." "Jona. Capelli biondi, occhi marroni, coraggioso, molto tenace, ebreo, vita molto complicata." "Mi piace di più vedere storie vere." "Mi è piaciuto che questo film parla dell'Olocausto perché così si ricordano i fatti avvenuti in quegli anni e si evita di ripeterli." "Mi è piaciuto molto il fatto che il bambino sia sopravvissuto e che alla fine è tornato

George e il teatro dei bambini

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"George" di Alex Gino (Mondadori) è un libro molto bello che racconta la storia di un bambino che sente di essere una bambina. La novità rispetto ad altri libri dello stesso genere è un espediente narrativo che ho trovato geniale, però non ve lo anticipo così potrete scoprirlo da soli. C'è una cosa però che mi ha scandalizzato. No, non è Melissa, non sono i vestiti da femmina, niente di tutto ciò. Ma il teatro. Possibile che nel 2015 esistano ancora nel mondo scuole in cui il teatro si fa in questo modo malsano? Testo già definito, provini, audizioni, parti per i maschi e parti per le femmine. Che tristezza. Il teatro a 10 anni non può che essere un gioco. Scommetto che se la maestra avesse fatto un vero laboratorio teatrale, anziché quella roba lì, per George le cose sarebbero state più semplici ...  Si sa che il teatro aiuta a migliorare i rapporti con gli altri e a tirare fuori quello che abbiamo dentro. Comunque, teatro a parte, è un libro che vi consi

Non è una gara

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Il laboratorio teatrale con la scuola dell'infanzia comincia andando a prendere i bambini in sezione per portarli nella sala predisposta per l'attività. Di solito una palestra o un'ampia biblioteca. Di solito  si scendono o si salgono le scale. Lì i bambini tendono a correre, a superarsi, qualche volta a spingersi, per arrivare per primi. “Non è una gara” tocca ripetere ogni volta. I piccoli di tre anni ripetono anche loro come un mantra: “non è una gara, non è una gara”. E ti scrutano con gli occhi grandi. Il teatro non è una gara, certo, ma perché deve esserlo tutto il resto? Quello che canta meglio, quello che cucina meglio, quello che meglio sopporta i morsi della fame. Che noia. Ma soprattutto cos'è sta fissa di essere in competizione su tutto? L'auto più grande, la vacanza più lontana, il figlio più intelligente, il primo premio dei premi. Si potrebbero, almeno, lasciare in pace i bambini? Non devono vincere a tutti i costi, devono crescere con calma. Non dev