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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Jona che visse nella balena (perché non accada mai più)

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In quinta abbiamo guardato "Jona che visse nella balena" di Roberto Faenza. Ecco le opinioni dei bambini. "La trama del film è che all'inizio del 1942 ad Amsterdam arrivano le leggi razziali (...)" "Jona è un bambino ebreo che viene deportato insieme alla sua famiglia. Fortunatamente viene liberato, ma dovrà pagare un caro prezzo..." "Jona è un bambino coraggioso e fantasioso e ha una gran voglia di crescere." "Mi è piaciuto il fatto che facesse vedere quello che è veramente successo nell'olocausto perché l'olocausto è reale." "Jona. Capelli biondi, occhi marroni, coraggioso, molto tenace, ebreo, vita molto complicata." "Mi piace di più vedere storie vere." "Mi è piaciuto che questo film parla dell'Olocausto perché così si ricordano i fatti avvenuti in quegli anni e si evita di ripeterli." "Mi è piaciuto molto il fatto che il bambino sia sopravvissuto e che alla fine è tornato

George e il teatro dei bambini

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"George" di Alex Gino (Mondadori) è un libro molto bello che racconta la storia di un bambino che sente di essere una bambina. La novità rispetto ad altri libri dello stesso genere è un espediente narrativo che ho trovato geniale, però non ve lo anticipo così potrete scoprirlo da soli. C'è una cosa però che mi ha scandalizzato. No, non è Melissa, non sono i vestiti da femmina, niente di tutto ciò. Ma il teatro. Possibile che nel 2015 esistano ancora nel mondo scuole in cui il teatro si fa in questo modo malsano? Testo già definito, provini, audizioni, parti per i maschi e parti per le femmine. Che tristezza. Il teatro a 10 anni non può che essere un gioco. Scommetto che se la maestra avesse fatto un vero laboratorio teatrale, anziché quella roba lì, per George le cose sarebbero state più semplici ...  Si sa che il teatro aiuta a migliorare i rapporti con gli altri e a tirare fuori quello che abbiamo dentro. Comunque, teatro a parte, è un libro che vi consi

Non è una gara

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Il laboratorio teatrale con la scuola dell'infanzia comincia andando a prendere i bambini in sezione per portarli nella sala predisposta per l'attività. Di solito una palestra o un'ampia biblioteca. Di solito  si scendono o si salgono le scale. Lì i bambini tendono a correre, a superarsi, qualche volta a spingersi, per arrivare per primi. “Non è una gara” tocca ripetere ogni volta. I piccoli di tre anni ripetono anche loro come un mantra: “non è una gara, non è una gara”. E ti scrutano con gli occhi grandi. Il teatro non è una gara, certo, ma perché deve esserlo tutto il resto? Quello che canta meglio, quello che cucina meglio, quello che meglio sopporta i morsi della fame. Che noia. Ma soprattutto cos'è sta fissa di essere in competizione su tutto? L'auto più grande, la vacanza più lontana, il figlio più intelligente, il primo premio dei premi. Si potrebbero, almeno, lasciare in pace i bambini? Non devono vincere a tutti i costi, devono crescere con calma. Non dev