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Visualizzazione dei post da 2018

Attenti ai lupi

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2 scrittori di talento + 7 fiabe classiche = 9 volte wow! Di seguito. Attenti ai lupi di Pierdomenico Baccalario e Davide Morosinotto è un libro prezioso, lo si capisce subito, dalla copertina con le lettere dorate. Ma è prezioso soprattutto perché riesce a proporre alcune fiabe classiche in modo originale senza alterarne il senso, anzi arricchendole di significati. E punti di vista. Il punto di vista è nuovo, le storie sono raccontate in prima persona, e lo stile è perfetto. Un libro appassionante, scorrevole, intrigante, avventuroso, conturbante e rassicurante, come solo sanno essere le fiabe. Nella premessa gli autori ne sconsigliano la lettura, troppo pericoloso avventurarsi in una fiaba vera, altro che storielle della buonanotte!  "Le fiabe hanno i denti. Morsicano." Con un avvertimento simile è impossibile stare lontano da questo libro, per fortuna, perché si tratta di un viaggio straordinario. La mia preferita è Cappuccetto Rosso, dentro c'è il mito

Abbecedario teatrale - Edizioni Corsare

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Durante uno degli ultimi incontri con i bambini sui miei libri: - Come hai fatto a diventare scrittrice? - Bambini, io però ho scritto solo due libri. Si può dire che sono una scrittrice? - Sì, certo. Complimenti lo stesso. E allora adesso con grandissima gioia posso dire che i libri sono tre, non vedo l'ora di dirlo ai bambini! Abbecedario teatrale è un libro legato strettamente al mio lavoro, dentro ci sono molti dei giochi teatrali sperimentati nelle scuole in questi quindici anni di Millemagichestorie , ma è soprattutto un albo illustrato, scritto per i bambini.  T come tesoro , L come luce , P come panino , D come desiderio , ... ventisei parole per mettersi in gioco, per sperimentare e condividere, per muoversi all'interno di semplici ma efficaci regole teatrali. "Qui non vogliamo piccoli attori, ma bambini capaci di riconoscere e adoperare la creatività che li contraddistingue." Così si apre l'abbecedario, e sta tutto qui il senso profondo del f

Victoria, tra sogno e realtà

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Victoria sogna di Timothée de Fombelle, edito da Terre di Mezzo e fresco fresco di premio Andersen come miglior libro 9/12 anni, mi ha completamente conquistata. Io adoro la narrazione che riesce a combinare realtà e fantasia, e qui la cosa è riuscita in modo eccellente, con un tocco poetico. Per darvi un'idea della poesia che accompagna ogni pagina di questa storia ecco la descrizione della camera della protagonista: C'era solo un'unica lunga mensola carica di libri all'altezza degli occhi, che faceva il giro di tutta la stanza. Victoria la chiamava "l'orizzonte". E poi ci sono i personaggi, anche quelli minori, raccontati perfettamente con poche e precise parole. Sembra di averli davanti agli occhi, e di conoscerli da sempre. Quest'ultimo aspetto è arricchito dalle belle illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio . Lo so, non ho parlato della trama, ma è perché c'è anche un po' di mistero e non voglio svelare niente... Dovete legger

Realtà e Finzione

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La finzione teatrale secondo i bambini di  quarta e quinta primaria. Per me il teatro è come una versione più bella della vita perché le cose sono fatte per finta. Esempio. Vita vera: un ladro tiene in ostaggio una signora puntandole la pistola sulla testa. Brutto eh? E invece nel teatro un finto ladro tiene in ostaggio una signora puntandole per finta una finta pistola sulla testa. Più bello vero? È per questo che mi piace il teatro. Per me il teatro sono delle storie create dal vivo con protagonisti e qualche antagonista e la differenza dalla realtà è che se l’antagonista ha un coltello il protagonista lo blocca e lo infilza e invece nel teatro lo blocca lo stesso, ma non lo infilza, lo fa per finta. Per me il teatro è collaborare e divertirsi. Per fare teatro bisogna essere attenti e fare per finta. Se quello che fa la parte si chiama Luigi in teatro si chiamerà sempre Luigi, ma fa un altro Luigi.

The Florida Project

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Mi sono innamorata d i  Un sogno chiamato Florida   fin dalla prima inquadratura: due bambini appoggiati a un muro viola, gambe lunghe e facce simpatiche. Il titolo italiano  però  non  è  sol o brutto, è  anche  fuorviante. Qui non ci sono sogni, ma solo vita  quotidiana .  Certo, è una quotidianità straordinaria, ma solo perché i  protagonisti sono - finalmente! -  bambini veri.  E non importa se i padri sono assenti e le madri vivono ai margini della legalità, loro hanno immaginazione sufficiente per trascorrere il tempo in modo mirabile.  Li seguiamo correre  tra  i  coloratissimi motel e  la natura selvaggia circostante, li vediamo giocare nelle  squallide camere da letto  e dividersi gustosi gelati tra una risata e  una sciocchezza. Sean Baker filma un  inno all’infanzia e al suo esclusivo potere: trasformare ogni momento della giornata in un ’ avventura  indimenticabile .  La spontaneità, l’entusiasmo, la capacità di fare amicizia  sono raccontate perfettamente, senza al