Non è una gara
Il laboratorio teatrale con
la scuola dell'infanzia comincia andando a prendere i bambini in
sezione per portarli nella sala predisposta per l'attività. Di solito una palestra o un'ampia biblioteca. Di solito si scendono o si salgono le
scale. Lì i bambini tendono a correre, a superarsi, qualche volta a
spingersi, per arrivare per primi. “Non è una gara” tocca
ripetere ogni volta. I piccoli di tre anni ripetono anche loro come
un mantra: “non è una gara, non è una gara”. E ti scrutano con
gli occhi grandi. Il teatro non è una gara, certo, ma perché deve
esserlo tutto il resto? Quello che canta meglio,
quello che cucina meglio, quello che meglio sopporta i morsi della
fame. Che noia. Ma soprattutto cos'è sta fissa di essere in competizione su tutto? L'auto più grande, la vacanza più lontana,
il figlio più intelligente, il primo premio dei premi. Si potrebbero, almeno, lasciare in pace i bambini? Non devono vincere a tutti i
costi, devono crescere con calma. Non devono scegliere - il più
bello, il più amato, il più forte - devono vivere tutto. La cosa
che odiavo di più da bambina era la domanda “vuoi più bene alla
mamma o al papà?”. Anche gli affetti in competizione. Almeno questo
lo abbiamo superato, almeno. Lo abbiamo superato, sì?
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