The Florida Project

Mi sono innamorata dUn sogno chiamato Florida fin dalla prima inquadratura: due bambini appoggiati a un muro viola, gambe lunghe e facce simpatiche.
Il titolo italiano però non è solo brutto, è anche fuorviante. Qui non ci sono sogni, ma solo vita quotidianaCerto, è una quotidianità straordinaria, ma solo perché i protagonisti sono - finalmente! - bambini veri. 
E non importa se i padri sono assenti e le madri vivono ai margini della legalità, loro hanno immaginazione sufficiente per trascorrere il tempo in modo mirabile. Li seguiamo correre tra coloratissimi motel e la natura selvaggia circostante, li vediamo giocare nelle squallide camere da letto e dividersi gustosi gelati tra una risata e una sciocchezza.
Sean Baker filma un inno all’infanzia e al suo esclusivo potere: trasformare ogni momento della giornata in unavventura indimenticabileLa spontaneità, l’entusiasmo, la capacità di fare amicizia sono raccontate perfettamente, senza alcuna banalità. 
Anche i personaggi degli adulti sono perfetti e su tutti spicca Bobby, il supervisore del Magic Castel Hotel, interpretato da Willem Dafoe e protagonista di scene di cui vi innamorerete.
Il film ci ricorda una cosa importante: ai bambini servono poche cose per essere felici. Amore, protezione, e libertà.
The Florida Project regia di Sean Baker, con i piccoli Brooklynn Prince, Christopher Rivera e Valeria Cotto


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