I libri al rogo e la scarpetta di Cenerentola
Quando leggo di qualcuno che
propone di mettere al bando un libro per l'infanzia mi chiedo sempre
due cose: l'individuo in questione avrà letto il libro in questione?
E poi: ma che terrificante infanzia avrà avuto? Un adulto che crede
di dover “difendere” i bambini da una storia non solo dimostra
un'ignoranza sconfinata ma non conosce i bambini, minimamente. I
bambini sono lettori affamati, curiosi e attenti. I bambini non si
lasciano imbrogliare. Non funziona così. Una storia, un libro, uno
spettacolo, un gioco, non possono “inculcare” proprio un bel
niente in un bambino, perché non è quello il loro scopo, e i
bambini lo sanno.
Le storie fanno compagnia,
più sono belle e più ci fanno compagnia. Nelle storie si
riconoscono emozioni personali, e non importa se il personaggio è un
maschio o una femmina, non importa se è vestito di rosa o di
azzurro, non importa se ha la cravatta o i tacchi a spillo: se quando
si arrabbia si arrabbia come me, se quando ha paura ha paura come me,
allora quel personaggio mi piace, mi assomiglia, mi dice qualcosa.
I bambini non si
scandalizzano se leggono la storia di un uovo che incontra tante
famiglie diverse, di una principessa che si comporta da principe, di
un maschio che vuole mettersi la gonna. Il problema è che a
scandalizzarsi sono gli adulti, e la cosa grave non è avere idee
differenti, contrapposte, la cosa grave è che questi adulti hanno
completamente dimenticato il valore di una storia, il senso di un
gioco. Se un adulto va in crisi sapendo che durante un gioco alla
materna i maschi indossano le collane e le femmine usano la spada,
allora è evidente che quell'adulto ha smesso di giocare da troppo
tempo.
Sono anni che per uno dei
nostri percorsi teatrali per la scuola dell'infanzia usiamo come
personaggio
guida una bambola, una bambola che, addirittura!, ha i capelli rosa.
Mai ci è passato per la testa di pensare che qualche “maschietto”
avrebbe potuto non gradirla, mai una maestra è venuta a dirci “non
va bene perché è una cosa da femmine” ma, anzi, tutti l'hanno
sempre accolta con entusiasmo e con affetto. Quanti baci ha
collezionato Stellina in questi anni, quanti balli e quanti abbracci!
E
infine, se
durante un gioco teatrale chiedete ai bambini di cinque anni chi
vuole provare la scarpetta di Cenerentola sentirete "io, io"
da maschi e femmine in egual misura. Perché, fortunatamente, i
bambini se ne infischiano delle vostre frustrazioni mentali.
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