Il racconto dei racconti
Matteo
Garrone ha preso la Fiaba e ne ha fatto Cinema.
Ho
visto “Il racconto dei racconti” due giorni fa e non faccio che
pensare e ripensare al film, mi sento proprio come una bambina a cui
hanno raccontato una bella storia, vorrei ascoltarla ancora e ancora.
Direi che come fiaba ha raggiunto il suo scopo. La curiosità e la
meraviglia, le cose più preziose dell'esistenza.
Il
film è ispirato alla raccolta “Lo cunto de li cunti” di
Giambattista Basile e in particolare alle fiabe: La pulce, La cerva
fatata, La vecchia scorticata, ma è evidente che quello che si
respira nel film è la fiaba in sé e tutto ciò che essa
rappresenta. Garrone ha assimilato e mescolato tutto il bagaglio
fiabesco della tradizione popolare e lo ha fatto suo con una cura
ammirevole
nella scelta dei luoghi, dei costumi, degli effetti, e di ogni anche
piccolo particolare. Dimenticate le
scempiaggini che avete visto al cinema negli ultimi anni, dimenticate
le principesse sdolcinate e i cattivi senza motivo né carattere, qui
ci sono (finalmente!) i veri personaggi delle fiabe. La regina
possessiva, il re insaziabile, gli amici fedeli, la strega
imprevedibile, gli aiutanti coraggiosi, i mostri crudeli, la
principessa vittima della dabbenaggine del genitore. Ci sono le
pulsioni, i simboli, la vita e la morte. C'è il sangue, il
sacrificio, l'inganno, la devozione, la paura, il coraggio,
l'invidia, la gelosia, la lealtà. E soprattutto c'è il desiderio,
motore di ogni cosa, nella fiaba e nella vita vera perché,
ricordando le parole di Italo Calvino, “Le fiabe sono vere” come
vero è il cinema di Matteo Garrone, regista talentuoso come pochi.
Io gli darei il merito non solo di aver portato alla luce un'interessantissima opera completamente dimenticata, ma anche di aver fatto da guida a posti meravigliosi (e ugualmente dimenticati o quasi) dell'Italia
RispondiEliminatanti meriti in un solo film! mi pare splendido
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