Lo stereotipo ci rassicura, forse.
Una volta ho visto uno spettacolo per
bambini che voleva essere contro gli stereotipi ma nel farlo cadeva
proprio nello stereotipo più banale. È così, non c'è niente da
fare, gli stereotipi son troppo rassicuranti! Ci semplificano la
vita.
Dobbiamo fare un regalo al figlio di un'amica? Se è un maschio
una macchinina, se è una femmina una bambola, pratico e veloce.
Ci
presentano un amico gay? Lo inseriamo subito nella categoria degli
uomini tanto tanto sensibili, così non c'è neanche bisogno di
perdere tempo per conoscerlo.
Il nuovo vicino di casa è cinese? Avrà
sicuramente un bar o al limite un negozio di cianfrusaglie,
buongiorno e buonasera.
La collega di lavoro si separa? Attenzione,
sarà sicuramente a caccia di mariti altrui.
La migliore amica della
figlia adolescente ama il calcio? Lesbica, sicuro. Tenere alla larga
da figlia fragile e sensibile, ma anche un po' ribelle come tutte le
adolescenti.
La vita così è già sistemata, come un viaggio
programmato dal tour operator, dove però basta un piccolo
inconveniente per mandarti ai pazzi.
Se il vicino di casa cinese fa
l'avvocato? Se la lesbica è la collega separata e non l'amica
adolescente? Se il ragazzo gay dice parolacce e sputa per terra?
Ecco
che il tuo mondo va in pezzi, tutte le tue certezze in frantumi. La
tua vita non ha più alcun senso. E adesso?
Secondo me non ne vale la pena,
dopotutto non conviene incanalare tutto e tutti. Se ci pensate bene è
fatica sprecata. Forse è meglio perderlo un po' di tempo per
conoscere le persone. E per parlare con gli amici dei gusti dei loro
figli, prima di fare un regalo.
Oppure, ancora meglio, parlate direttamente con i figli, magari vi faranno scoprire che esistono lupi che amano i fiori o pecore che vivono sugli alberi.
Oppure, ancora meglio, parlate direttamente con i figli, magari vi faranno scoprire che esistono lupi che amano i fiori o pecore che vivono sugli alberi.
Tito Lupotti, Giralangolo
Beeelinda fuori dal gregge, Fatatrac
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