Mostri in tournée

La segretissima mappa dei mostri ha girato in lungo e in largo durante questi dieci mesi di vita, da Taranto a Torino, dalle piazze alle scuole, in mezzo ai bambini di tutte le età. Tre i momenti indimenticabili.




Realtà&Finzione
Due bambine di 8 anni discutono:
- No, i mostri non esistono!
- E tu che prove hai per dire questo?

I bambini amano giocare con i mostri, perché incarnano le loro paure più profonde, ma in qualche modo rappresentano anche il grande desiderio di superarle. Perciò non è quello che crede ai mostri a dover dimostrare la loro esistenza, bensì il contrario. Non è fantastico?


Curiosità&Osservazione
Dopo una lettura, durante la quale ho anche spiegato che conosco tutte queste cose sui mostri perché sono andata a trovarli di persona, un bambino si avvicina e dice:
- Scusi, posso farle una domanda?
- Certo, dimmi.
- Posso guardarle il collo?
Dopo aver ispezionato il mio collo ed essersi assicurato che non ero stata morsa da Dracula mi ha ringraziato ed è tornato dalla mamma.

Già l’uso del lei mi ha sorpreso, i bambini non lo fanno quasi mai, il resto poi è geniale. Un giovane scienziato, senza dubbio.


Profondità&Leggerezza
Sulla mappa c’è anche Frankenstein. Molti bambini lo conoscono, ma quasi nessuno sa che quello non è il suo nome. Il dottor Frankenstein è lo scienziato che ha creato il mostro: una Creatura senza nome. Per questo, spiego sempre ai bambini, è un mostro sì forte, brutto e pericoloso, ma anche un po’ triste. Cosa possiamo regalargli per farlo felice? Io ho pensato di portargli un po’ di cipria, per farsi bello, così magari le persone non hanno più paura di lui…
Ma un bambino interviene, deciso e illuminante:
- Regaliamogli un nome tutto suo!

I bambini sanno essere molto profondi, ma con una naturalezza che noi adulti non possediamo più. Possiamo solo ammirarla, se ne siamo ancora capaci.


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