Le stagioni dell'orso - una storia inedita



Guglielmo si era addormentato a pancia all’aria, aveva mangiato troppo durante la festa di fine estate.

Il vento fresco del mattino cominciò a fargli il solletico e l’orso si svegliò. Capì subito che c’era qualcosa di strano. Faceva troppo freddo, e poi: dov’erano finiti i suoi amici?

Guglielmo chiamò e chiamò, ma nessuno rispose.

Non c’era nemmeno un orso, né a destra, né a sinistra, né di qua, né di là.


Improvvisamente, si ricordò le parole di saluto degli amici dopo la festa. “Buon riposo, orsi, ci vediamo in primavera”. In primavera?

Accipeli di pelliccia!

Ecco cos’era successo: orso Guglielmo si era dimenticato di andare in letargo.

Che sbadato, che smemorato, che imbranato!

Fece subito una corsa per vedere se riusciva a trovare un posticino dove trascorrere l’inverno, come fanno sempre gli orsi, e come lui stesso aveva fatto negli ultimi quattro anni. Ma niente, era troppo tardi, e poi lui non era mai stato bravo in queste cose, le altre volte aveva sempre seguito qualche amico più esperto.

Adesso non sapeva cosa fare e come fare. Cominciò a borbottare da solo seduto sul tronco di un albero secco. Si lamentava a voce alta, come sanno fare solo gli orsi molto disperati. E proprio in quel momento si avvicinò Ada starnazzando.

Che succede da queste parti?”

L’orso guardò l’anatra e l’anatra guardò l’orso. In poco tempo Guglielmo raccontò il suo problema e Ada trovò subito una soluzione.


O meglio, Ada disse che il suo amico Camillo avrebbe sicuramente avuto una buona idea.

Camillo era un cinghiale sempre allegro e propositivo.

Non ti preoccupare - disse infatti all’orso - puoi anche non andarci in letargo. Per una volta.”

Non andare in letargo?

Accipeli di pelliccia!

A Guglielmo non sembrò affatto una buona idea.


È vero - concluse Lilù, che si era appena unita al gruppo saltellando - si possono fare un sacco di cose invece che dormire tutto l’inverno”.

Quali cose?” - chiese l’orso alla lepre.

Quanta fretta - risposero quasi in coro i tre animali - voi orsi dovreste imparare a conoscere il segreto delle stagioni”.


Guglielmo rimase in silenzio, pensoso, la parola SEGRETO era la sua preferita.

Decise di affidarsi ai suoi nuovi tre amici.

Addio letargo, per una volta!

I giorni cominciarono a trascorrere, e arrivarono i mesi, quelli che l’orso non aveva mai visto.


Perché gli alberi hanno cambiato colore?” - chiese una mattina di novembre.

È il vestito dell’autunno - rispose Lilù - gli alberi lo cambiano tutti gli anni in questo periodo. Se ti piace possiamo farlo anche per noi, usiamo le foglie che sono già cadute, agli alberi non dispiacerà”.

Che cosa sono questi fiocchi bianchi che mi cadono in testa?” - chiese un pomeriggio di gennaio.

Si chiama neve - rispose Ada - arriva ogni inverno, è fredda ma divertente. Guarda, facciamo un pupazzo, col tuo aiuto sarà il più alto che si sia mai visto nel bosco”.


Perché ci sono profumi caldi che arrivano di qua e profumi freddi che arrivano di là?” - chiese una sera di marzo.

Per fare abituare il tuo naso piano piano - rispose Camillo - la primavera è fatta così, arriva un po’ per volta”.

Orso Guglielmo imparava continuamente cose nuove. Da fare, da mangiare, e da giocare.

Camillo gli insegnò a mangiare i frutti dell’inverno adoperando la vista e l’olfatto.

Lilù gli insegnò a ripararsi dal freddo scavando buche nella terra.

Ada gli insegnò a usare nuovi giochi e a cantare le canzoni dell’attesa.

L’orso aveva imparato che la primavera non è la stagione che aveva sempre conosciuto lui: ti svegli una mattina e lei è già lì, bella e pronta; ma qualcosa di molto diverso. Difficile da spiegare con le parole.

Pensava ai suoi amici orsi e a come avrebbe raccontato il suo ultimo compleanno: per la prima volta qualcuno aveva preparato una festa tutta per lui. Con la torta, le candeline e i regali, in mezzo al vento gelido dell’inverno. Gli altri anni aveva sempre e solo dormito, come tutti gli orsi.

Invece d’ora in poi ci sarebbero state altre feste di compleanno per orso Guglielmo, alcune con la neve sulla testa, insieme ai suoi preziosi nuovi amici, e altre dentro la tana, con i compagni di sempre.

Per spezzare il solito letargo con un po’ di allegria.


Le stagioni dell'orso: testo di Lucia Giustini, illustrazioni dei bambini della scuola dell'Infanzia S. Maria Maddalena di Porretta Terme. Copertina di Fabia Castaldini.


Commenti

  1. Testo stupendo! Bimbi meravigliosi!

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  2. Bravissima Lucia. E davvero stupendo e grazie per aver fatto fare le illustrazioni ai nostri figli. Idea
    super. Bravissime. Ciao patrizia

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  3. Grazie Patrizia, i bambini sono stati straordinari

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