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Visualizzazione dei post da 2015

Teatro alla primaria

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Provate a dire a un bambino di terza che il teatro non si fa più ... Per me fare teatro a scuola significa divertimento e libertà. E poi a Natale si fa il grande spettacolo ed è un peccato perderlo per sempre e non fare più teatro, perché se no, la classe diventa, come dire, grigia. In questa avventura cupa senza teatro, io, non ci voglio entrare, perché senza spettacolo nella vita, non si potrebbe vivere, quindi sarebbe un peccato, ma proprio un vero peccato, ma proprio, proprio, proprio, proprio un vero peccato, no, non si può.

Profumo di stampa

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Dopo tante storie per il teatro è arrivata una storia nuova. È arrivata una mattina d'estate, alle 6.  E l'orario non è un caso. Ho capito subito che era qualcosa di diverso per le parole che mi giravano in testa, di solito quando scrivo spettacoli c'è un'idea che prende forma piano piano e poi ci sono i personaggi che parlano. Qui invece c'era un re che non voleva partire ma era costretto a farlo.  Allora mi sono alzata e mi sono messa a scrivere. Avevo un'urgenza, dovevo accompagnarlo, e dovevo farlo subito. Alla fine è stato re Fiorenzo a portarmi nel suo viaggio e a farmi conoscere i suoi consiglieri guerrafondai, l'esercito improvvisato, i luoghi attraversati.  Poi lui è rimasto lì ad aspettare, con la sua ostinazione, con le sue idee, con la sua voglia di pace. E un giorno di novembre un po' speciale è arrivata la proposta della Giralangolo. Era la giornata internazionale dei diritti dell'infanzia, impossibile da dimenticare. Il mio re

Ma il teatro non è una bugia

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"Viva il teatro dove tutto è finto ma niente c'è di falso". Ci piace ripetere spesso questa frase di Gigi Proietti durante i laboratori teatrali alla scuola primaria. Poi pensi che pian piano capiranno il senso di queste parole e invece loro capiscono subito, i bambini: - Imiti una strega (il teatro). Però è un costume (finto). Però ti meravigli* perché sembra vero (non è falso). - Finto è come un gioco. Una bugia è falsa. Ma il teatro non è una bugia. *in realtà come si può vedere dall'immagine è "t'immeravigli" che è meno italiano ma più efficace. 

Vado a scuola

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Le opinioni dei bambini della scuola primaria sul film di Pascal Plisson Per noi andare a scuola è molto facile ma non è così per tutti. Questo documentario mi ha aiutato a guardare con occhi diversi le persone straniere. Mi è piaciuto il momento in cui tutti i bambini arrivano a scuola perché è stato bello vedere il sorriso sui loro volti. Mi è piaciuto che ogni bambino può credere ai propri sogni. Ho trovato giusto che hanno continuato ad andare a scuola e anche a studiare e a combattere le paure. Mi è piaciuto tutto il coraggio dei bambini. Mi è piaciuto nel film la faccia di Carlito. Ma la cosa più bella è stata quella che ci ha detto una nonna il giorno dopo: "Mia nipote mi ha raccontato il film e poi siamo state insieme delle ore su internet a cercare storie simili e abbiamo scoperto che il bambino che ci mette più tempo per andare a scuola vive in un paesino della Cina". Destare curiosità, esiste qualcosa di più importante?

Come mai sì - pillole di felicità

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Da piccola alla domanda "come mai?" rispondevo "come mai sì". Mamma rideva, ma io non ci trovavo niente da ridere, era tutto estremamente semplice e logico.  Spesso è così nel regno dei bambini. 1. Ognuno deve fare le cose che gli piacciono di più perché è meglio. 2. Si deve giocare perché si espande pace. 3. Si può leggere perché è bello. 4. I ricchi devono per forza regalare un po' dei soldi ai poveri, perché la situazione sia in equilibrio. 5. Bisogna mantenere la pace perché così non si farà la guerra. 6. I genitori non possono sgridare i bambini se suonano il pianoforte invece di studiare storia, perché anche suonare il pianoforte è un compito. 7. Bisogna fare un lavoro che ti piace così lavorerai meglio. 8. Bisogna essere felici perché la felicità è una bella cosa.                                          Regole di vita in quarta elementare. Illustrazione di Vittorio Porcelli

Teatro e Cinema

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Fare teatro, fare cinema. La parola ai bambini. Emozioni palpabili Io quando devo dire le battute sul palco sudo. Invece quando mi guardo nel video non sudo. Quando sono sul palco mi emoziono invece quando mi hanno ripreso stavo bene. È bello fare gli attori perché dopo ti fanno i complimenti. Difficoltà Noi per fare il laboratorio teatrale facciamo i giochi teatrali, imparare a memoria le battute e ripetere lo spettacolo. Invece se facciamo un lavoro sul video riproviamo riproviamo e alla fine ci viene, poi se guardiamo la telecamera bisogna riniziare da capo. Nel video si fanno tante prove perché se si sbaglia tutta la scuola ti ride in faccia. Differenze Nel video si fanno cose più irreali perché è tutto finto invece nel laboratorio teatrale si fanno cose più reali. Negli spettacoli vedi le persone dal vivo invece nei film è loro che vedono noi. Secondo me c'è la differenza che lo spettacolo si fa tutto in una volta invece il cortometraggio si fa

Lo stereotipo ci rassicura, forse.

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Una volta ho visto uno spettacolo per bambini che voleva essere contro gli stereotipi ma nel farlo cadeva proprio nello stereotipo più banale. È così, non c'è niente da fare, gli stereotipi son troppo rassicuranti! Ci semplificano la vita.  Dobbiamo fare un regalo al figlio di un'amica? Se è un maschio una macchinina, se è una femmina una bambola, pratico e veloce.  Ci presentano un amico gay? Lo inseriamo subito nella categoria degli uomini tanto tanto sensibili, così non c'è neanche bisogno di perdere tempo per conoscerlo.  Il nuovo vicino di casa è cinese? Avrà sicuramente un bar o al limite un negozio di cianfrusaglie, buongiorno e buonasera.  La collega di lavoro si separa? Attenzione, sarà sicuramente a caccia di mariti altrui.  La migliore amica della figlia adolescente ama il calcio? Lesbica, sicuro. Tenere alla larga da figlia fragile e sensibile, ma anche un po' ribelle come tutte le adolescenti.  La vita così è già sistemata, come un viaggio prog

Il racconto dei racconti

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Matteo Garrone ha preso la Fiaba e ne ha fatto Cinema. Ho visto “Il racconto dei racconti” due giorni fa e non faccio che pensare e ripensare al film, mi sento proprio come una bambina a cui hanno raccontato una bella storia, vorrei ascoltarla ancora e ancora. Direi che come fiaba ha raggiunto il suo scopo. La curiosità e la meraviglia, le cose più preziose dell'esistenza. Il film è ispirato alla raccolta “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile e in particolare alle fiabe: La pulce, La cerva fatata, La vecchia scorticata, ma è evidente che quello che si respira nel film è la fiaba in sé e tutto ciò che essa rappresenta. Garrone ha assimilato e mescolato tutto il bagaglio fiabesco della tradizione popolare e lo ha fatto suo con una cura ammirevole nella scelta dei luoghi, dei costumi, degli effetti, e di ogni anche piccolo particolare . Dimenticate le scempiaggini che avete visto al cinema negli ultimi anni, dimenticate le principesse sdolcinate e i cattivi senza moti

C'era una volta

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I bambini di tre anni raccontano una storia. - "C'era una volta un Re." - "C'era una volta un Orco." - "C'era una volta Io."

Cortometraggi a scuola

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Anche quest'anno da gennaio a maggio abbiamo lavorato con i bambini alla realizzazione di un video per ogni classe. I lavori sono sempre il frutto di un lungo percorso, teatrale o cinematografico a seconda dell'età, che parte da un tema o da un libro. Ma poi a noi piace anche mostrare tutti i lavori finiti a tutte le classi e chiedere ai bambini le loro opinioni, perché la cosa più importante alla fine è sempre la stessa: la possibilità di esprimersi liberamente. E così i bambini si trasformano in critici e ... voilà. “ Mi ha fatto pensare a un mondo dove tutti facevano quello che volevano.” “ A me è piaciuto vedere dei bimbi piccoli, vederli attraverso un video” “ Il film è talmente buffo che ti fa ridere per un mese!” “ Per me era bello perché hanno usato la testa e la fantasia.” “ Mi ha fatto pensare alla libertà perché le luci, le ombre e i giochi, cioè mi hanno provocato libertà e felicità”. “ Mi è piaciuto perché era molto bello e magico”. “ I re

Fantastic Mr Fox

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Le opinioni dei bambini di terza e di quarta sul film di Wes Anderson - Mi è piaciuto che mr Fox non si arrende mai. - Non è giusto che quelle persone avevano i fucili. - Non si distruggono le case degli altri. - Non è giusto distruggere tutta la foresta solo per catturare mr Fox. - È giusto che mister Fox rapinava le galline e i polli perché è un animale selvatico. - Una cosa ingiusta che ho trovato nella storia è che il figlio di Mr Fox sputava quando non gli piaceva la risposta che gli dava il padre. - Mi è piaciuto che quando mangiavano mangiavano come se dovessero scavare. - La cosa ingiusta è stata quando l'allenatore ha detto al figlio di mr Fox che non sarà mai atletico come suo padre. - Ho trovato ingiusto che Mr Fox non rispetti le richieste degli altri, ma mi è piaciuto che quando ha capito di aver sbagliato ha rimediato al suo errore. - Mi è piaciuto che incontrarono il lupo e lo salutarono. - Nella storia ho trovato giusto che ognuno come è va bene così.

Il ragazzo selvaggio

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Le opinioni dei bambini  sul film di Francois Truffaut - È la storia di un ragazzo selvaggio che dopo è diventato ragazzo Victor! - Il ragazzo venne preso da un dottore che lo aiutò a diventare un uomo e non un selvaggio. - Lui apprende le cose con un po' di difficoltà e pian piano l'impegno che ci mette diventa sempre più grande, anche se il suo istinto selvaggio per me rimarrà sempre. - Mi è piaciuto il fatto che il dottore ha voluto educare Victor perché dimostra che chiunque può essere educato. -  Però il dottore non lo abbracciava mai! - Non mi è piaciuto che non si sa se Victor imparerà a parlare, perché a me nei film piace sapere tutto.

Desideri

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Qualche desiderio, alla scuola dell'infanzia - Avere un camion nero. - Essere superman. - Scrivere. - Mangiare il gelato. - Essere una farfalla. - Diventare un drago. - Fare la principessa. - Fare lo scienziato. - Avere una fattoria con tutti gli animali del mondo. - Diventare un vampiro per fare tutto quello che voglio.                                                       Illustrazione di Vittorio Porcelli

I libri al rogo e la scarpetta di Cenerentola

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Quando leggo di qualcuno che propone di mettere al bando un libro per l'infanzia mi chiedo sempre due cose: l'individuo in questione avrà letto il libro in questione? E poi: ma che terrificante infanzia avrà avuto? Un adulto che crede di dover “difendere” i bambini da una storia non solo dimostra un'ignoranza sconfinata ma non conosce i bambini, minimamente. I bambini sono lettori affamati, curiosi e attenti. I bambini non si lasciano imbrogliare. Non funziona così. Una storia, un libro, uno spettacolo, un gioco, non possono “inculcare” proprio un bel niente in un bambino, perché non è quello il loro scopo, e i bambini lo sanno. Le storie fanno compagnia, più sono belle e più ci fanno compagnia. Nelle storie si riconoscono emozioni personali, e non importa se il personaggio è un maschio o una femmina, non importa se è vestito di rosa o di azzurro, non importa se ha la cravatta o i tacchi a spillo: se quando si arrabbia si arrabbia come me, se quando ha paura ha paura com

L'imperatore bambino

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Se a governare il mondo fossero i bambini... 1. Niente guerre, solo tanto amore. 2. Si va tutti in bicicletta. 3. Distruggere l'area 51 per costruire l'area 52. 4. Tutti devono prendersi cura del mondo. 5. Più soldi agli ospedali. 6. Andare d'accordo con persone di un'altra generazione. 7. Caramelle gratis a tutte le ore. 8. Persone cattive cancellate dal mondo. 9. Andare due volte all'anno in Sardegna. 10. Giardini su tutti i tetti. 11 . Non fare differenze. 12. Raccogliere le ciliegie per far conoscere a tutto il mondo il loro sapore. 13. Il giovedì non si può girare né in macchina né in moto perché bisogna fare qualche partita a palla prigioniera. 14. Parchi pieni di tulipani arancioni. 15. Distruggere le scuole del mondo, oppure fare tutto il tempo ricreazione. 16. Lasciar sposare anche i preti. 17. Un gatto carino in ogni casa. 18. Al compleanno di qualcuno tutti gli abitanti si devono riunire per festegg